Da anni gli studi sul rendimento aggregato del capitale umano hanno dimostrato una tendenziale correlazione, almeno per i paesi ad economia avanzata, tra investimento in education (intendiamo con questo termine sia istruzione che formazione) e Prodotto Interno Lordo. Inoltre, molti studi evidenziano come vi sia un’ulteriore correlazione positiva tra la quota parte del PIL dedicata all’education e l’investimento in R&D (principalmente pubblico, ma anche privato). Infine, i paesi con il più elevato investimento in R&D sono quelli che hanno il PIL più elevato o che hanno mostrato nelle congiunture economiche sfavorevoli una maggiore e più veloce capacità di ripresa.In pratica, si evidenzia una relazione virtuosa tra l’investimento in education e R&D e lo sviluppo economico; a sua volta più sviluppo economico produce maggiori investimenti in education e R&D. Questo semplice sistema di feed-back positivi, sembrerebbe delegittimare totalmente le politiche di taglio messe in atto in Italia e riconducibili alla recessione (frutto della crisi economica avviatasi nel 2007-2008): esse produrrebbero un’ulteriore arretramento del sistema nazione proprio a causa dell’innescarsi di un negativo effetto di retroazione.

A cura di Orazio Giancola

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