Una nuova fase del discorso sull’apprendimento permanente nella politica europea?

Nell’ultimo decennio la questione dell’implementazione della Strategia di Lisbona è stata al centro di numerose pubblicazioni che ne hanno analizzato i diversi aspetti. La gran parte delle cose scritte in merito alla realizzazione della Strategia hanno riguardato il raggiungimento o, per meglio dire, il mancato raggiungimento dei parametri ed obiettivi individuati come traguardi dalla Commissione europea. Attraverso l’uso dell’analisi critica del discorso (approccio radicato nella tradizione critica della Scuola di Francoforte) e con particolare riferimento alla teoria di Habermas dell’agire comunicativo, l’autore analizza quattro diversi discorsi di politica europea sull’apprendimento permanente pubblicati tra il 2004 e il 2005. Secondo la teoria di Habermas in un discorso è possibile individuare due elementi chiave (concetti interpretativi) che sono in conflitto fra loro: il “sistema” e il “mondo della vita”. Il primo di questi fa riferimento ai bisogni dello Stato, così come delle organizzazioni, mentre il secondo si riferisce alla pratica intersoggettiva di costruzione di senso. Tale approccio, quindi, considera il discorso come pratica sociale e i testi esaminati sono l’espressione materializzata di tale pratica. Ciascun discorso contiene diversi elementi (ideologie, visioni, ecc.) che con il passare del tempo si evolvono (alcuni) o diminuiscono (altri) in un processo continuo di costruzione e ricostruzione discorsiva.

A cura di Domenico Lovecchio

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