Validazione e certificazione degli apprendimenti: un problema non solo tecnico.

L’articolo prende spunto dall’intervista condotta ad Amarildo Arzuffi, responsabile area formazione Fondimpresa. Le biografie di lavoratori e imprese sono ricche di eventi critici in cui il cambiamento è scaturito da una tensione tra il sogno di intraprendere un determinato percorso di crescita e il realismo dettato dalle circostanze e dagli strumenti di valutazione a disposizione. La casistica è ampia: c’è il giovane manovale che non vuole fare per tutta la vita questo mestiere, c’è l’ingegnere rimasto disoccupato perché per dieci anni ha fatto solo lo stesso prodotto per un’azienda che non si è rinnovata e ha chiuso i battenti.Ci sono imprese, che pur nella grave crisi economica, non riescono a trovare lavoratori qualificati per professioni e mestieri artigianali e di alta qualificazione. Centrale, nei principali documenti di programmazione europei e nazionali, è l’idea di un mercato del lavoro mobile, ma in senso virtuoso, in cui tra lavoratori e imprese è facile incontrarsi grazie al supporto di meccanismi di controllo e regolazione della mobilità.

A cura di Pierpaolo Letizia

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