La crisi economica e occupazionale che ha colpito ancora più duramente il nostro Paese nel 2012 ha influito, in misura maggiore rispetto all’anno precedente, sulla riduzione degli infortuni sul lavoro. Oltre la metà del calo infortunistico registrato tra il 2011 e il 2012 è imputabile alla suddetta crisi, ma la rimanente quota è pur sempre attribuibile all’effettivo miglioramento dei livelli di rischio in atto ormai da molti anni nel nostro Paese.” Questa è la chiave interpretativa che la stessa INAIL deve riconoscere – fra le righe – a commento dei dati sugli infortuni e le morti sul lavoro riportate nel bollettino ufficiale dell’Istituto: 1.115 casi mortali di cui 229 in itinere (accaduti mentre si andava o tornava dal lavoro).

A cura di Para Celso

 

 

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